Accoglienza: testimonanzia e solidarietà.
di Roberto Rebecchi
Scarica il Report del Progetto Rugiada dell'anno 2023
Sono stati 40 i bambini accolti presso il Centro Nadiejda dal 5 al 28 luglio 2023, grazie al Progetto Rugiada che da 17 anni Legambiente Solidarietà realizza sul suolo bielorusso.
Nonostante le difficoltà ad operare in Bielorussia, oggi acuite dal conflitto in corso nella confinante Ucraina, Legambiente non ha voluto interrompere il suo sostegno alla sua gente e, in particolare, ai bambini e alle bambine residenti nelle zone ancora contaminate dalla tragedia nucleare del 1986.
Oggi il popolo bielorusso, a causa del regime dittatoriale e del sostegno alla Russia nel conflitto Russo-Ucraino, vive di fatto in un clima di grande timore e di isolamento, cosa che ha fortemente limitato gli aiuti internazionali che in questi tanti anni hanno in parte sostenuto le popolazioni che vivono in zone ancora oggi contaminate.
Altresì, non è stato e non è facile per Legambiente sostenere il progetto di accoglienza in loco, anche per il rincorrersi delle tante catastrofi e urgenze, che spostano l’attenzione delle comunità da un’emergenza all’altra: dal sostegno al popolo Ucraino, al dramma sempre attuale e mai affrontato in modo organico delle migrazioni, sempre più connesse anche ai cambiamenti climatici, alla recente catastrofe nella citta libica di Derna con miglia e miglia di morti, al terremoto del Marocco, a cui si aggiungono le drammatiche alluvioni che hanno colpito nei mesi scorsi il nostro Paese e in particolare l’Emilia-Romagna e le Marche.
Non è facile tenere alta la memoria di quanto accaduto, ma è necessario farlo per scongiurare pericolosi ritorni di fiamma e per rimanere accanto alla popolazione Bielorussa, fortemente colpita dagli effetti del disastro nucleare.
Si pensava che tragedie simili non sarebbero più accadute, poi l’incidente di Fukushima ci ha riportato a rivivere simili e analoghe situazioni, le cui conseguenze anche in questo caso non sono terminate; è di queste settimane la decisione del governo giapponese di sversare acque contaminate nel Mar del Giappone.
Desta poi grande preoccupazione il susseguirsi dei combattimenti e dei bombardamenti in prossimità della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, oltre ai rischi legati alle difficoltà di gestione e manutenzione dell’impianto.
Dopo le difficoltà riscontrate nei primi anni di attività di Legambiente sui territori contaminati di Russia, Ucraina e Bielorussia, ci sono stati anni durante i quali abbiamo, non senza complicazioni, costruito importanti e proficue collaborazioni con tutti e tre i Paesi, in particolare con la Bielorussia.
Abbiamo accolto per anni in Italia tanti ragazzi e ragazze di origine russa, bielorussa e ucraina per i quali cultura, lingua, valori erano comuni, e forti erano i legami di amicizia e fratellanza.
Abbiamo realizzato importanti progetti di aiuto, di solidarietà e di cooperazione, intessuto importanti relazioni a livello istituzionale, ma soprattutto collaborato con persone di “buona volontà”, che in quei Paesi sono tante e che sappiamo saranno in grado, nonostante le difficoltà, le sconfitte, il conflitto, le repressioni, di riportare la pace e la speranza in quei luoghi oggi di grande disperazione e dolore.
Così come siamo convinti che lo spirito che
ha animato migliaia e migliaia di famiglie, in Italia e in Europa possa divenire un “motore” capace di accoglienza e solidarietà per chi arriva da altri luoghi di fame, di guerra, di sofferenza, di negazione dei diritti.
Nel Progetto Rugiada di Legambiente Solidarietà si rinnovano questi valori e la volontà di continuare ad esserne testimoni restando vicini alle vittime della tragedia di Chernobyl.