Dal sito "Nuova Ecologia"
di Rocco Bellantone - 25 Febbraio 2022
I militari di Mosca hanno preso il controllo dell’area in cui sono sepolte oltre 200 tonnellate di scorie radioattive. Concreto il rischio di una nuova catastrofe ambientale se si intensificano gli scontri. Il 26 febbraio a Roma marcia per la pace
Nel primo giorno dell’invasione russa dell’Ucraina le forze militari del Cremlino hanno preso anche il controllo dell’ex centrale nucleare di Chernobyl. Il ministero degli Esteri ucraino ha lanciato l’allarme sulla possibilità di una nuova catastrofe ambientale nell’area, dopo quella del 1986, qualora dovessero registrarsi degli scontri nell’area e venissero colpiti gli impianti.
A Chernobyl sepolte 200 tonnellate di scorie radioattive
Nonostante i reattori della centrale di Chernobyl siano stati spenti definitivamente nel 2000, i livelli di radioattività nell’aria restano pericolosamente alti. Dopo l’esplosione al reattore 4, situato tra le località di Prypiat e Chernobyl, attorno all’area è stata tracciata una zona di alienazione del raggio di 32 km che copre gran parte della zona settentrionale dell’oblast di Kiev e dell’oblast di Zytomyr, confinante a nord con la Bielorussia. Spingere i combattimenti in prossimità di questo raggio, o peggio ancora “bucarlo”, significherebbe innescare reazioni nucleari potenzialmente catastrofiche non solo per il territorio ucraino ma anche per i Paesi limitrofi. Il rischio, in pratica, è di “risvegliare” le oltre 200 tonnellate di scorie radioattive sepolte dentro una gigantesca cupola d’acciaio da 36.000 tonnellate, chiamata New Safe Confinement e la cui funzione è di contenervi all’interno le fughe radioattive per almeno un secolo.
Angelo Gentili, responsabile del progetto Chernobyl di Legambiente, conosce bene questa zona avendoci lavorato diverse volte per iniziative dell’associazione ambientalista a sostegno dei bambini e delle popolazioni locali. Per Gentili l’ingresso delle truppe russe a Chernobyl rappresenta “una situazione incandescente – come ha spiegato all’agenza AdnKronos – Pericolosissimo che ci sia la centrale nucleare lì, perché qualsiasi tipo di situazione militare potrebbe mettere in atmosfera ulteriori quantità di radionuclidi. Fu fatto un sarcofago a copertura del quarto reattore, ultimamente fatto il famoso ‘arco’ che ha ricoperto ulteriormente, ma c’è ancora il nucleo attivo e una situazione di contaminazione molto alta. Tra l’altro lì, superato il confine c’è la cosiddetta ‘zona morta’ che sta intorno alla centrale, lì non ci sono persone che ci abitano e c’è una cintura di sicurezza protetta dalle autorità, ma in presenza di una guerra il rischio è che tutta una serie di parametri sanitari saltino. Questa situazione va tenuta presente anche dal punto di vista internazionale”.
Un monito condiviso dalla stessa Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), il cui direttore generale Mariano Grossi ha sottolineato la necessità che le operazioni degli impianti nucleari nella zona di alienazione “non siano in alcun modo alterate o interrotte”. Oltre al timore di un’escalation nell’immediato, la preoccupazione è che con l’avanzare dei soldati russi in tutto il territorio ucraino le operazioni di controllo e costante bonifica del sito possano essere sospese a tempo indeterminato.
Perché Mosca ha preso Chernobyl?
Stando a quanto comunicato dalla Casa Bianca, al momento i militari russi entrati a Chernobyl hanno preso in custodia il personale dell’impianto. I motivi di questo blitz nel sito nucleare da parte di Mosca sono verosimilmente due. Uno è di carattere logistico. Chernobyl si trova circa 130 km a nord rispetto a Kiev e il suo controllo consente al Cremlino di ottenere un corridoio verso la capitale e verso il fiume Dnipro che la attraversa scorrendo poi fino a nord in Bielorussia, Paese alleato di Mosca. L’altro, più sottile, rimanda al complesso registro di messaggi e segnali che in queste ore il presidente russo Vladimir Putin sta mandando all’Occidente. Prendendo Chernobyl la Russia può agitare in direzione degli Stati Uniti, dell’Ue e della Nato la minaccia nucleare, con l’obiettivo di non far loro oltrepassare la sfera d’influenza russa nell’Europa dell’Est allargata ora con l’invasione dell’Ucraina. Non è solo propaganda. Oltre le scorie nucleari sepolte a Chernobyl, in Ucraina ci sono 15 reattori nucleari attivi. Controllandoli Putin sa di avere una carta in più nella partita che sta conducendo con l’Occidente e con l’Europa, con quest’ultima che negli ultimi mesi è già stata messa seriamente in difficoltà dalle nuove condizioni poste da Mosca per le forniture di gas.
Ucraina, il 26 febbraio a Roma marcia per la pace
Contro questi calcoli che si stanno consumando sulla pelle del popolo ucraino, in tutte le città del mondo, comprese le russe San Pietroburgo, Mosca e Novosibirsk soffocate prontamente da arresti di massa, migliaia di persone stanno scendendo in piazza per chiedere la pace e lo stop di questa guerra. Domani, sabato 26 febbraio, a Roma alle 10.30 in Piazza Santi Apostoli si radunano le associazioni che animano la Rete Italiana Pace e Disarmo. Chiaro il messaggio a cui daranno voce le organizzazioni: solidarietà alle popolazioni coinvolte e cessazione immediata delle ostilità.